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9 bugie che i media raccontano sul Vaping

9 bugie che i media raccontano sul Vaping

Siamo nell’epoca delle fake news, delle notizie false, non attendibili, o spesso inventate di sana pianta, per interessi o per semplice non conoscenza di ciò che si parla. Siamo nell’epoca in cui tutti sono giornalisti e reporter e i veri giornalisti spesso hanno come fonti gli utenti.

Anche lo svapo non è esente da questa tendenza del 21° secolo, ma oggi cerchiamo di segnalarvi 9 notizie che media e social erroneamente danno riguardo a questo mondo.

1. Lo Svapo fa male come il fumo
La peggiore menzogna di tutte. Più di un miliardo sono i fumatori del mondo e non è giusto che venga raccontato loro che un prodotto come la sigaretta elettronica, che potrebbe salvare le loro vite, venga paragonata alla sigaretta, maggiore attentatrice della loro vita. Il tabacco in combustione produce un fumo che contiene molte sostanze cancerogene, insieme ad altre sostanze, come il monossido di carbonio, che causano danni cardiovascolari.

Anche se non possiamo dire che lo svapo è sicuro al 100%, nessuno scienziato e nessuno degli studi che negli anni si sono susseguiti hanno potuto confermare che i vapori della sigaretta elettronica possano essere lontanamente paragonati al fumo, per ciò che riguarda i rischi per la salute.

2. Le Aziende del Mondo dello Svapo attirano i bambini
Negli Stati Uniti l’FDA – Food and Drug Administration – ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, proibisce ai produttori di sigarette elettroniche di dichiarare che i loro prodotti sono più sicuri del fumo. Non avendo possibilità, dunque, di pubblicizzare i reali benefici dei propri prodotti, tali aziende si affidano a tecniche pubblicitarie collaudate: celebrità che svapano diventano testimonial reali dello svapo, invitando implicitamente gli utenti a passare al fumo elettronico.

Questo, però, ha fatto guadagnare loro l’accusa di usare queste icone per ingannare gli adolescenti, portandoli in una vita di dipendenza dalla nicotina. Altra cosa su cui fanno appello gli haters dello svapo sono i gusti che attrarrebbero i bambini, come zucchero filato e orsetto gommoso.

3. Il Vapore è pieno di formaldeide e altri prodotti chimici dannosi
L’idea che possa esserci formaldeide nel vapore emesso dalla sigaretta elettronica proviene da una lettera inviata al New England Journal of Medicine dagli autori di uno studio presso la Portland State University, in cui alcuni atomizzatori economici erano surriscaldati a tal punto da bruciare il liquido, rilasciando sostanze dannose.

Le conclusioni di questo studio, però, sono state decisamente ridimensionate da un recente studio del dr. Kostantinos Farsalinos.
Respiriamo e mangiamo sostanze chimiche ogni giorno, ma la maggior parte di esse non ha alcun effetto sul nostro organismo. E’ vero, dunque, che ci sono un sacco di sostanze chimiche “spaventose” nel vapore elettronico, ma sono presenti in piccolissime concentrazioni, così come nel cibo e nell’aria che respiriamo. Ciò che fa la differenza sono le quantità.

E’ d’accordo con questa analisi il Royal College of Physicians che, nella sua esaustiva analisi sulle sigarette elettroniche, afferma che “in normali condizioni d’uso, i livelli di tossine inalate attraverso la sigaretta elettronica sono ben al di sotto dei valori limite stabiliti. Per questo un danno significativo a lungo termine è improbabile!”

4. Big Tobacco ha inventato le Sigarette elettroniche e possiede l’industria dello Svapo
Big Tobacco è la più grande compagnia di produttori di tabacco – i “Big Five” -con al suo interno Philip Morris, British American Tobacco, Imperial Brands, Japan Tobacco International e China Tobacco.
Qualche complottista ipotizza che la Sigaretta Elettronica sia stata lanciata proprio dai grandi magnati del tabacco, per aprirsi su un altro mercato e continuare a guadagnare sui dipendenti da nicotina.

In realtà la sigaretta elettronica fu sviluppata per la prima volta da un farmacista cinese, un certo Hon Lik, per arrivare sulle coste americane solo nel 2007. Cinque anni dopo, nel 2012, il produttore americano di cigalike Blu è stato acquistato dalla compagnia di tabacco Lorillard. Fu quello il primo coinvolgimento dell’industria del tabacco nelle vendite di prodotti per lo svapo.

Da allora, tutte le aziende del Big Tobacco hanno introdotto le loro e-cig, rappresentando però meno del 40% dell’intero mercato, come stimato dall’analista del settore del tabacco, Bonnie Herzog. Il resto del business è ancora in mano a produttori e venditori indipendenti.

Tant’è vero che l’industria del tabacco sembra sia alla ricerca di altri prodotti per competere nel mercato della “nicotina a basso rischio”. Ciò è dovuto al fatto che molti dei primi brevetti di svapo sono di proprietà di Fontem Ventures, filiale di Imperial Brands.
Philip Morris, British American Tobacco e Japan Tobacco continuano sulla strada dei prodotti heat-not-burn (HNB) come alternative alle sigarette.

5. Lo Svapo causa “Polmone al Popcorn”
Alcuni e-liquids contengono diacetile o acetil propionile, aromi burrosi che si pensa abbiano causato una condizione chiamata “polmone al popcorn” (scientificamente, bronchiolite obliterante), in alcuni operai quasi due decenni fa.

In realtà, però, non c’è mai stato un caso diagnosticato di questa patologia in un vaper. Sembra, anzi, che nemmeno nei fumatori di sigarette, contenente la sostanza incriminata in un rapporto di 100:750 rispetto alla sigaretta elettronica, ci siano casi di “polmoni al popcorn”.

6. La Nicotina crea dipendenza come l’Eroina
La nicotina può causare dipendenza, su questo non c’è dubbio. Anche un farmaco può causare dipendenza. Ed anche su questo dubbi non ce ne sono. Dipendenza, però, non è necessariamente collegato a danni permanenti. Probabilmente è più giusto dire che a creare dipendenza è il fumo di sigaretta. Quando si inala il fumo, la nicotina viene rapidamente trasportata nel sangue e nel cervello, producendo una rapida ricompensa che viene automaticamente desiderata quando ne svanisce l’effetto.

Il fumo da tabacco, poi, contiene anche l’ammoniaca, che aumenta il desiderio del fumatore. Non è solo la nicotina che rende il fumare dipendenza.

Altri tipi di prodotti, contenenti nicotina, non possono essere considerati generatori di dipendenza come la sigaretta, quindi. L’FDA afferma, per esempio, riguardo alle terapie sostitutive della nicotina (NRT) – come gomme e cerotti – che non hanno un potenziale significativo di abuso o dipendenza. Non c’è motivo di credere che lo svapo sia più pericoloso di questi prodotti.

In effetti, uno studio del 2014, condotto da due noti ricercatori, ha concluso che “le e-cig possono essere più o meno desiderate delle gomme alla nicotina, che a loro volta non sono generatrici di dipendenza”. Dunque non solo la nicotina non crea la dipendenza creata dall’eroina, ma nemmeno quel piccolo desiderio che nasce dal consumo di gomme alla nicotina.

7. Le Sigarette elettroniche esplodono
Non essendo riusciti a dimostrare alcun serio rischio per la salute, i già menzionati haters dello svapo raccontano di storie di esplosioni delle sigarette elettroniche, sempre più frequenti, capaci di scatenare il panico.
La verità è che ci sono stati pochissimi casi, tra l’altra quasi sempre causati da un errore dell’utente, come la cattiva gestione delle batterie. Insomma incidenti più che evitabili.

Al contrario gravi e numerosi sono gli incendi causati dalle sigarette, addirittura tanti finiti con la morte di qualcuno o con gravi danni ad edifici o cose. La National Fire Protection Association ha stimato che nel 2011 sono stati causati dal fumo ben 90.000 incendi, con oltre 500 morti, 1.600 feriti e 621 milioni di dollari in danni a proprietà.
Ovviamente inutile dire che il confronto con i danni dello svapo non regge nemmeno minimamente.

8. Lo Svapo porta al Fumo
Si continua a leggere che lo svapo possa portare gli adolescenti alla sigaretta tradizionale. Gli studi che pretendono di dimostrare tale collegamento spesso si rivelano mal costruiti, basati su piccoli campioni, utilizzanti la metodologia Rube Goldberg, ma soprattutto completamente ignari di un concetto molto importante: la responsabilità comune.

La responsabilità comune dice che gli adolescenti che provano lo svapo sono probabilmente quelli che provano anche a fumare, a bere, a drogarsi, o in generale tutti i comportamenti “rischiosi”.

Clive Bates, nella sua eccellente guida, ha concluso: “Quando si guarda al quadro completo, i dati sono molto più coerenti, con il mondo del Vaping che rappresenta un’uscita dal mondo del fumo, piuttosto che un avvicinamento ad esso”.

9. Gli Aromi sono un trucco di Marketing per avvicinare i bambini
“Bubblegum”, “Zucchero Filato”, “Orsetti gommosi” e tanti altri sono gli aromi nell’occhio del ciclone, identificato come sapori che attirano le nuove generazioni. In realtà tali aromi sono venduti da case che non fanno pubblicità al grande pubblico e soprattutto non sono facilmente reperibili dai bambini. Sappiamo anche da sondaggi finanziati dal governo che la maggior parte degli adolescenti che si avvicinano al mondo dello svapo, utilizzano liquidi senza nicotina.

Che senso avrebbe immettere sul mercato aromi appetibili per gli adolescenti e avere ampio spettro di vendita senza sostanze che possano in un certo senso creare desiderio di riacquisto?

La realtà è che gli adulti amano i sapori dolci, fruttati così come i bambini. Inoltre, gli ex-fumatori scoprono che questi sapori aiutano a distanziarli dalla combustione del tabacco.

 

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